La tastiera elettronica
STORIA
Le origini della tastiera elettronica sono abbastanza recenti perché una delle componenti fondamentali è, appunto, la parte elettronica. Il primo strumento a tastiera in grado di riprodurre più suoni modificandone l’altezza e il timbro è il sintetizzatore Moog, inventato intorno al 1960 dallo statunitense Robert Moog. Per eseguire delle piccole modifiche ai suoni aveva bisogno di un apparato elettronico di notevoli dimensioni. Questo strumento ha poi seguito l’evoluzione e la miniaturizzazione dei componenti elettronici al punto tale che oggi nelle tastiere si possono trovare congegni molto sofisticati in uno spazio estremamente ridotto e questa evoluzione continua ogni giorno.
Centralina dei comandi: accompagnamento Questi pulsanti permettono di ottenere un vero e proprio accompagnamento, con tanto di accordi completi e batteria.
Bender
È la leva con cui si può abbassare o alzare l’altezza del suono. Si manovra con la mano sinistra.
Altoparlanti
Gli altoparlanti servono per ascoltare ciò che si sta suonando. Possono essere esclusi se si utilizza la cuffia.
Tastiera
È simile a quella del pianoforte con tasti bianchi per le note naturali e neri per quelle alterate.
Centralina dei comandi: timbri
La tastiera è in grado, grazie alla strumentazione elettronica di cui dispone, di riprodurre il suono di moltissimi altri strumenti. Premendo i pulsanti dei timbri nella centralina possiamo ottenere il suono del violino, del flauto, del clarinetto, della tromba e addirittura di batteria e percussioni.
Centralina dei comandi: effetti
I pulsanti consentono di modificare i suoni prodotti. Tra i principali effetti troviamo il riverbero (serve per dare maggiore profondità al suono) e il chorus (crea delle leggere dissonanze nel suono prodotto, simili a quelle di un coro).
COME SI PRODUCE IL SUONO
Nella tastiera il suono viene prodotto azionando elettronicamente dei circuiti.