La chitarra classica
Breve storia
La chitarra affonda le sue origini nel Medioevo: in Europa si afferma a partire dal IX secolo. Nel Cinquecento e nel Seicento viene utilizzata come strumento da camera, prevalentemente solistico. Verso la fine del Settecento e fino alla metà dell’Ottocento vive il periodo di massimo splendore grazie all’opera dei grandi virtuosi. Nel Novecento il più grande chitarrista è stato lo spagnolo Andrés Segovia. La chitarra è anche utilizzata nella musica detta «leggera» per eseguire l’accompagnamento ritmico.
Paletta
È la parte finale della chitarra nella quale sono inseriti i tiranti per le corde (piroli) che hanno la funzione di tirare o allungare le corde fino alla giusta intonazione.
Manico e tastiera
Il manico, in legno, ospita la tastiera dove passano le corde. Le stanghette di metallo delimitano i tasti.
Cassa armonica
È a forma di 8 e ha la funzione di amplificare il suono, come negli altri strumenti a corda.
Corde e cordiera
Le corde sono 6, di spessore diverso, di nylon o di metallo. Sono fissate alla cordiera nella parte bassa dello strumento e alla paletta nella parte alta. Vengono pizzicate dalla mano destra del chitarrista all’incirca sopra il foro (buca) della cassa armonica. Sono accordate sulle note Mi, La, Re, Sol, Si, Mi.
Ponticello
Tiene le corde staccate dalla cassa armonica.
Produzione del suono
La chitarra classica si suona generalmente da seduti pizzicando le corde con le dita della mano destra (sinistra, se si è mancini) o con un plettro, mentre le dita dell’altra mano premono sulla tastiera dello strumento.