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La chitarra elettrica

STORIA

Nella prima metà del Novecento l’esigenza di aumentare la potenza del suono della chitarra classica, spesso sovrastata dal volume degli altri strumenti, porta ai primi esperimenti per la realizzazione dei pick-up. Le prime chitarre con questi microfoni sono ancora “ibride”, hanno cioè sia la cassa armonica, sia il pick-up. Verso la metà del secolo vengono prodotte le prime chitarre con la cassa piena, in cui il suono è catturato dai pick-up. La chitarra elettrica è uno strumento molto utilizzato nella musica rock.

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Paletta

Anche la chitarra elettrica ha una paletta dove sono inseriti i tiranti che servono per tirare e allungare le corde.

Manico, tastiera e corde

Le corde (di metallo) sono 6 e scorrono lungo il manico passando sopra la tastiera. Vengono pizzicate con il plettro (una lamella di plastica).

Cassa armonica

Molto più sottile che nella chitarra classica, non ha il foro per il passaggio delle vibrazioni delle corde e, quindi, non ha la funzione di amplificare il suono. Ospita però i microfoni, detti «pick-up».

Ponte e leva del vibrato

Il ponte talvolta ospita una leva che, sapientemente azionata dalla mano destra del chitarrista, muove il ponte stesso, modificando la tensione delle corde e, di conseguenza, l’intonazione. In questo modo si ottengono suoni “vibrati”.

Pick-up

Sono dei microfoni posizionati sotto le corde, generalmente al centro della cassa. Catturano il suono prodotto dalle vibrazioni delle corde, che viene trasferito, tramite un cavo, all’ingresso dell’amplificatore. La potenza dell’amplificatore determina la potenza del suono.

PRODUZIONE DEL SUONO

Nella chitarra elettrica il suono viene prodotto dall’esecutore pizzicando le corde con le dita della mano o utilizzando un plettro.

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