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Il corno

STORIA

Il corno ha origini molto antiche, soprattutto se si pensa a quegli strumenti ricavati dalle corna degli animali e utilizzati come richiami. I primi modelli in metallo hanno avuto una larga diffusione nelle manifestazioni militari e come strumenti da richiamo per le battute di caccia. Nel Seicento, con il compositore J. B. Lully, il corno entra a far parte dell’orchestra. Nella sua forma attuale si diffonde in Europa nel corso dell’Ottocento. Molti compositori hanno scritto parti per questo strumento; tra loro Beethoven, Weber, Haydn, Mozart, Brahms e Strauss.

Ritorti

I ritorti sono tubi cilindrici a forma di U che vengono applicati nella parte alta dello strumento. Quando il corno non aveva i pistoni e poteva eseguire pochi suoni, il cornista utilizzava ritorti di varie dimensioni per ottenere una gamma di suoni più vasta.

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Campana

La campana del corno è imponente. Ha una grande apertura nella quale il musicista tiene la mano destra. Con l’aiuto della mano l’esecutore può migliorare il timbro dello strumento e modificare l’altezza dei suoni.

Imboccatura L’imboccatura del corno è simile a quella degli altri ottoni.

Valvole e pistoni

Le valvole e i pistoni, azionati dalla mano sinistra dell’esecutore, servono, come negli altri ottoni, a modificare il percorso dell’aria immessa dal musicista e quindi a cambiare l’altezza dei suoni eseguiti. Nel corno moderno i pistoni sono 4: 3 hanno la funzione di eseguire i suoni della scala cromatica completa, il quarto esegue le note gravi.

COME SI PRODUCE IL SUONO

Nel corno il suono viene prodotto dal soffio che l’esecutore immette nello strumento poggiando le labbra sull’imboccatura. Le diverse note si ottengono abbassando o alzando dei pistoni che permettono di deviare il percorso dell’aria all’interno dello strumento e variano, di conseguenza, la colonna d’aria che entra in risonanza e produce il suono.

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