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Il sassofono

STORIA

Il sax è stato inventato nel 1840 dal belga Adolphe Sax (il nome dello strumento deriva proprio dal cognome del suo inventore). Non è utilizzato molto nella musica colta europea, anche se hanno scritto musiche per sax compositori del calibro di Bizet, Ravel, Berlioz e Britten. Un largo utilizzo si ha invece nelle bande musicali e nelle jazz band. Nelle grandi orchestre è utilizzato in «sezione»: ciò significa che le frasi musicali non vengono affidate a un solo sassofonista, ma a un gruppo di sassofonisti, creando un suggestivo impasto timbrico. Numerosissimi sono i grandi solisti di sax nel jazz moderno: primo fra tutti, Charlie Parker. Il sax ha avuto un buon successo anche come strumento solista nella musica leggera. Esistono quattro modelli di sax, con intonazioni diverse: soprano, contralto, tenore e baritono.

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Imboccatura L’imboccatura del sax, ad ancia semplice, è simile a quella del clarinetto. Generalmente è di ebano, ma nel caso di un utilizzo dello strumento nella musica moderna o rock, l’imboccatura è di metallo per conferire al suono una maggiore aggressività.

Collo

Il collo è un piccolo pezzo di tubo conico che unisce l’imboccatura al corpo dello strumento. La sua parte finale è rivolta verso il basso. Questo determina che tutto il sax venga posizionato parallelamente al corpo del sassofonista, avvicinando lo strumento stesso alle mani del musicista.

Corpo

Il corpo è la parte più voluminosa e anche la più elaborata del sax. È un grande tubo cilindrico che si allarga verso la fine. I fori presenti in questa sezione vengono chiusi da chiavi metalliche azionate sia dalla mano sinistra, sia da quella destra dell’esecutore. Maggiore è il numero di fori chiusi, più grave è il suono prodotto.

Campana

La campana è la parte finale dello strumento, di forma svasata. Da qui esce l’aria che, vibrando, produce il suono. La sua forma, simile a un vaso, serve ad agevolare l’espansione del suono e ad aumentarne la potenza.

COME SI PRODUCE IL SUONO

Nel sassofono il suono viene prodotto attraverso la vibrazione dell’aria immessa nell’imboccatura dello strumento dal soffio dell’esecutore. L’imboccatura del sassofono è ad ancia semplice, costituita da una sottile lamina di legno o di metallo posta in vibrazione dal soffio del sassofonista.

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