Il liuto e il mandolino
Il liuto e il mandolino sono strumenti dalla forma simile, ma si suonano in modo diverso: nel liuto le corde vengono pizzicate dai polpastrelli della mano destra, nel mandolino dal plettro (sottile lamina di plastica o di metallo).
Il manico, su cui sono tese le corde, termina con una paletta (perpendicolare alla tastiera nel liuto, solo leggermente inclinata nel mandolino) dove sono collocati i piroli, che servono per accordare gli strumenti, tendendo o allentando le corde
La cassa armonica, a forma di mandorla, è bombata nella parte posteriore e piatta in quella anteriore, dove si apre una buca
Sul manico del mandolino si trovano sbarrette di metallo che lo suddividono in tasti: a partire dalla paletta verso la buca, premendo una corda un tasto dopo l’altro, le note ottenute si alzano di un semitono
Le corde sono sei, raddoppiate nel liuto, e quattro, raddoppiate nel mandolino
Il ponticello, come negli archi, ha il compito di trasmettere il suono prodotto dalle corde alla cassa armonica
Il liuto ha probabilmente origine nel VI secolo d.C. in Asia Minore. Introdotto in Europa nel Duecento, raggiunge la massima diffusione nel Cinquecento e nel Seicento, quando è utilizzato nelle corti per accompagnare canti e danze. Il mandolino nasce in Italia verso la fine del Cinquecento ed è utilizzato soprattutto nella musica popolare.